“Emma come tutti i bambini ama giocare con le bolle. L’ha imparato qui da noi. In Fondazione. Sfruttiamo sempre il gioco per sviluppare le loro capacità. È bellissima, nata con una lesione cerebrale che rende tutto ciò che per noi è semplice in una conquista. È una lottatrice. Fa passi da gigante” dice il direttore sanitario della Fondazione Roma Litorale, il dottor Francesco Cesarino.
Lo sguardo furbo, il sorriso smisurato e quel modo di fare che conquista chiunque le capiti a tiro. Emma è una delle mascotte della Fondazione Roma Litorale.
“La volevamo con tutte le nostre forze – spiega mamma Vera -. È arrivata dopo 14 anni all’improvviso, quando forse nemmeno ce l’aspettavamo più. La diagnosi fu forte: lesione cerebrale. Quando ti dicono così non sai come andrà, vivi giorno dopo giorno. La immaginavo su una sedia a rotelle, incapace di intendere e volere. La prima volta che ha sorriso, con quegli occhi vispi, si è aperto un mondo”.
“Emma è arrivata da noi che aveva pochi mesi – afferma il direttore sanitario della Fondazione Roma Litorale, Francesco Cesarino -. Grazie all’equipe sanitaria ha fatto miglioramenti inimmaginabili. Ha una famiglia straordinaria che rende tutto molto più semplice. Nelle nostre terapie sfruttiamo sempre molto il gioco. Quello delle bolle di sapone è un piccolo escamotage per fare in modo che Emma, come tanti altri bambini, lavorino sul controllo del tronco, sull’appoggio dei piedi e quindi degli arti inferiori, e l’uso delle mani e delle braccia. In patologie del genere si tratta di un qualcosa di molto complicato. Mentre tutti noi possiamo camminare e muovere le braccia per bimbi con lesioni cerebrali questo risulta difficilissimo”.
“In questi due anni Emma è migliorata sotto tutti i punti di vista. È sempre stata molto brava a esprimere le proprie emozioni con i gesti, il viso, gli occhi. Oggi invece sfrutta anche la parte verbale. Dal punto di vista motorio grazie a dei piccoli tutori e un body chiamato ‘flexa’ riesce a stare in piedi da sola per diverso tempo. Riesce a controllare i movimenti in maniera più controllata. Ha ampi margini di miglioramento”.
“Emma ci dà una grande forza – dice ancora la mamma -. Quando è nata fu intubata immediatamente. Era pelle e ossa ma rideva. È una bambina solare. Una guerriera. Il futuro? Non ci creiamo aspettative. Combattiamo e viviamo facendo un passo alla volta. Vedere i suoi progressi ci dà fiducia. Sappiamo che sarà dura. Non sappiamo se riuscirà a camminare ma non ci pensiamo. È forte. Ha fatto progressi eccezionali. Non perdiamo mai la speranza”.