Raffaella e Flavio sono due ragazzi di 39 e 15 anni che nonostante la pandemia non hanno mai smesso di voler vivere. Ogni giorno insieme agli operatori della Fondazione Roma Litorale grazie al servizio Saish, non rinunciano a se stessi e alla loro vita, continuando il loro percorso di inclusione nella società.
Raffaella esce di casa presto, fa la lista delle cose da acquistare insieme alla mamma e poi inizia il suo giro. Una piccola passeggiata, un cappuccino nel suo bar di fiducia, poi le piccole faccende quotidiane: la spesa, uno sguardo alle vetrine, una visita all’officina di moto del papà. È fidanzata con Andrea.
Flavio invece una volta tornato da scuola fa i compiti, acquista da solo quello di cui ha bisogno, aiuta i genitori a fare la spesa, si reca agli allenamenti di nuoto agonistico.
“Il servizio Saish che svolgiamo in convenzione con il Comune di Roma – spiega Stefano Galloni, direttore generale della Fondazione Roma Litorale, vincitrice del premio come miglior assistenza domiciliare d’Italia nel 2019 – permette a ragazzi come Raffaella e Flavio, in totale sicurezza, di continuare a essere inclusi nella società, non isolarsi e non perdere quelle autonomie faticosamente acquisite negli anni. È importantissimo soprattutto oggi, con una pandemia da Covid ancora in corso. Ogni giorno 50 operatori della Fondazione seguono oltre 100 ragazzi e le loro famiglie. I progetti sono individualizzati e personalizzati, concordati con le famiglie e con i fruitori del servizio stesso, in base ai loro desideri e al loro percorso di vita. Il fulcro delle attività è quello di permettere ai ragazzi di far parte sempre di più della vita del loro quartiere e della loro città ma anche essere di supporto alle famiglie nel disbrigo delle piccole difficoltà della quotidianità. Naturalmente la sicurezza è alla base, soprattutto in questo periodo, per garantire il diritto alla salute dei nostri operatori e quello dei ragazzi”.
Grazie al servizio SAISH tanti genitori riescono a ricavare delle ore per loro. Spesso diventa difficile fare anche le cose più banali: andare dal parrucchiere, fare la spesa, fare degli acquisti.
“Raffaella – spiega la mamma Carla – è sempre stata una ragazza dinamica, negli ultimi anni però ha subìto una piccola involuzione. Ha paura di uscire, di fare le cose. Grazie al servizio Saish e i ragazzi della Fondazione riusciamo invece a far avere a Raffaella una vita abbastanza appagante. Quelle ore sono anche un piccolo momento da dedicare a me stessa. Spesso noi genitori di ragazzi con una disabilità non riusciamo ad avere una vita come gli altri. Anche fare la spesa o andare dal parrucchiere diventa un’impresa perché non puoi lasciare Raffaella da sola a casa. Con le assistenti della Fondazione Raffaella esce, fa colazione, sbriga delle piccole faccende per me come fare la spesa, acquistare dei prodotti per la casa. A casa invece cercano di non farla impigrire, quindi svolgono dei piccoli giochi, cercano di farla scrivere. Le hanno insegnato a usare il pc. Sono tutte ragazze giovani quindi per Raffaella è come fossero delle amiche”.